Successione carbonifera sup. del Monte Auernig

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La Casera Auernig offre un punto di osservazione panoramica dove si percepiscono, prima di ogni altra evidenza, gli aspetti morfologici del più ampio contesto nel quale il sito è inserito (v. geositi Formazione di Carnizza e Flore e faune carbonifere del Monte Corona).

Di fronte, verso meridione, le ripide creste dei Monti Malvuerich e Cavallo delimitano un profondo solco glaciale che nello stesso Monte Cavallo aveva la sua zona di circo. Dalla parte opposta, guardando verso il Monte Auernig, la fascia tra la Casera e la mulattiera è costellata da massi di grandi dimensioni. Sono il prodotto di un franamento staccatosi dal versante meridionale del rilievo dopo il ritiro dei ghiacci würmiani, completato circa 18.000 anni fa.

La parete rocciosa è caratterizzata da una successione di bancate stratificate il cui spessore varia da pochi metri fino a oltre 15 m. Guardandola con attenzione si individua ancora la zona dell’originario distacco. è caratterizzata da un colore leggermente più chiaro dovuto ad un’alterazione superficiale ancora poco sviluppata. Osservare i blocchi franati dalla parete del Monte Auernig è un modo rapido per ottenere informazioni sulla composizione delle bancate più resistenti e per questo più sporgenti dal profilo del rilievo. Due sono i tipi di roccia, molto differenti tra loro: conglomerati quarzosi e calcari ad alghe.

I primi sono formati da quasi esclusivi ciottoli molto arrotondati, di composizione quarzosa. In origine erano depositi ghiaiosi che si accumulavano, trasportati da fiumi e torrenti, in zone deltizie e fluvio-deltizie che circa 300 milioni di anni fa occupavano il settore di Pramollo. Trovandosi tali depositi al margine delle aree emerse, affacciate verso SE su un ampio golfo marino, era sufficiente che il mare si sollevasse anche solo di pochi metri per spostare la linea di costa molti chilometri verso l’entroterra.

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