Stretta di Pinzano e conglomerati miocenici

Geositi112_1

Scarica il file pdf

Il ponte di Pinzano, elegante e moderna struttura ad arcata unica sospesa sul greto del Tagliamento, collega le due scoscese rive rocciose: a monte e a valle di questo breve tratto in roccia l’alveo di piena si espande, acquistando notevoli ampiezze. Il ponte individua e sottolinea un elemento morfologico di primaria importanza noto come Stretta di Pinzano.

Si tratta di un’incisione fluviale molto profonda sviluppata a spese della successione miocenica superiore qui rappresentata da prevalenti bancate conglomeratiche, potenti più di 10 m, intercalate a banchi metrici di sabbie debolmente cementate. La successione si presenta inclinata ripidamente verso Sud in ragione delle intense compressione alpine subite durante il Miocene sup. e il successivo Pliocene.

Con tali premesse ed evidenze, si ritiene che il solco fluviale si sia approfondito contemporaneamente al sollevamento e all’inclinazione della successione miocenica.

Provando a ricostruire l’aspetto del territorio friulano durante il tardo Miocene, dobbiamo immaginarci la catena alpina carnica in fase di veloce strutturazione. Il suo fronte esterno risultava ancora leggermente arretrato rispetto alle posizioni attuali. Risalendo la Pianura Friulana di allora i primi rilievi, più bassi rispetto agli attuali, si sarebbero incontrati qualche chilometro a monte della futura Pinzano.

L’antistante pianura era formata da ghiaie e rare sabbie portate verso valle da un reticolo fluviale formatosi grazie al sollevamento dei territori settentrionali.

In una catena montuosa la deformazione procede in genere verso l’esterno incorporando, col trascorrere dei milioni d’anni, porzioni sempre più ampie di territorio. Queste vengono deformate, sollevate e infine annesse alla catena stessa. Le ghiaie (conglomerati) e rare sabbie fluviali che formavano la pianura miocenica subirono la stessa sorte. In pochi milioni di anni da pianura qual erano si trasformarono lentamente in modesti colli e infine in rilievi rocciosi con strati e banchi sempre più inclinati e deformati.

[continua - scarica il file pdf]

, ,