Successione deltizio-lacustre miocenica presso Oltrerugo

Geositi107_1

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In destra Tagliamento, qualche chilometro ad Ovest di Pinzano, si sviluppa un agglomerato di piccole borgate e abitazioni sparse, distribuite su un territorio di quasi 10 km² e riunite sotto il toponimo di Castelnovo del Friuli. L’intera zona è caratterizzata da un substrato argilloso-marnoso e sabbioso – alternato a più rari livelli conglomeratici – che l’erosione ha modellato dando forma a una fitta rete di solchi torrentizi.

La ragione delle profonde incisioni è dovuta alla elevata erodibilità della successione sedimentaria, in gran parte ancora non cementata, e nel sollevamento tettonico, presumibilmente rapido, attivo negli ultimi milioni d’anni. è proprio in uno dei numerosi solchi torrentizi della zona, lungo la sponda destra del Rio Oltrerugo, che si estende la successione del sito, di età miocenica sup. (Tortoniano, circa 10 milioni di anni fa).

La significativa successione dei tipi di roccia (e sedimento) di questo peculiare sito può essere così sinteticamente descritta: una potente lente di conglomerati (originario deposito ghiaioso) compresa tra sabbie, alla base, e limi al tetto. Una sorta di sandwich, dove i conglomerati stanno al centro.

Il primo oggetto di osservazione è proprio la porzione inferiore, la prima ad essersi deposta. è formata da quasi 5 m di sabbie i cui granuli, guardati con una semplice lente, si rivelano i frammenti di antiche rocce, erosi e poi depositati dalle acque di superficie. La composizione dei granuli sabbiosi è quasi esclusivamente carbonatica. Significa che derivano dallo smantellamento di antichi massicci calcarei e dolomitici.

Le sabbie depositate a Oltrerugo erano i primi prodotti dello smantellamento dei neonati rilievi prealpini carnici, naturalmente ancora modesti rispetto agli attuali. Sotto forma di granuli, ma anche di fanghi e di ghiaie, i prodotti dell’erosione erano trasportati verso meridione da torrenti e fiumi che, intorno a 10 milioni di anni fa, li abbandonavano nelle zone pianeggianti, lì dove le deformazioni alpine non si erano ancora propagate.

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