Forra del Torrente Chiarsò

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Il Torrente Chiarsò dopo aver bruscamente mutato la sua direzione da E-W a N-S in corrispondenza di Stua di Ramaz, incide profondamente la valle in una stretta gola a pareti subverticali che superano i 200 metri di dislivello alla stretta di Las Callas.

Questo toponimo deve la sua origine al fatto che lungo queste pareti si calavano, con scale e corde, i boscaioli per liberare i tronchi che, tagliati nei boschi in montagna, venivano trasportati a valle dalle acque del Chiarsò. I tronchi venivano provvisoriamente raccolti, poco a monte, e “bloccati” da una diga temporanea, la Stua di Ramaz, poco più a monte.

Gli effetti dell’azione erosiva delle acque correnti si manifestano particolarmente marcati lungo il tratto di circa 1200 metri compreso tra Pian del Zermula-Las Callas e il Ponte Fuseit. Da monte a valle il Chiarsò attraversa a Las Callas le arenarie litiche, le siltiti, le argilliti ed i conglomerati della Fm. dell’Hochwipfel, il contatto con i calcari pelagici devoniani, i calcari pelagici (calcari micritici, stilolitici e fossiliferi, calcareniti a Crinoidi, calciluti ad oncoidi) strutturati ad anticlinale con l’asse perpendicolare al torrente, una faglia retrovergente e nuovamente i termini dell’Hochwipfel. Un’ansa in prossimità del Ponte Fuseit gli consente di riattraversare per un breve tratto i calcari devoniani.

Le morfologie derivanti dall’erosione torrentizia sono peculiari, con pareti levigate, marmitte d’erosione, sottoescavazioni, pozze e salti stanti ad indicare il dinamismo evolutivo del reticolo idrografico.

Le notevoli diversità litologiche nella successione stratigrafia incisa dal Torrente Chiarsò determinano un paesaggio spettacolare ed affascinante anche dal punto di vista geologico.

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