Anticlinale di Sant’Osvaldo

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Alla periferia Sud di Udine, la progressiva e lenta diminuzione delle quote della pianura verso mare è localmente interrotta dalla presenza di alcune deboli contropendenze. Ne scaturiscono delle modeste morfologie alte da qualche metro fino ad oltre una decina. Formano singolarmente delle bombature irregolari della superficie topografica.

Osservandone la distribuzione in pianta si percepisce che sono raggruppabili secondo precise fasce, orientate circa NW-SE e allungate per molti chilometri. Una di queste, la più settentrionale, comprende le zone di Basaldella (Sant’Osvaldo) e Pasian di Prato (Case Bonavilla). Questa struttura, nel suo insieme, è nota come “dorsale di Bonavilla”. Il modo più diretto e agevole per osservarne la forma bombata è recarsi in località Sant’Osvaldo. Sotto la superficie convessa dell’alto di Sant’Osvaldo, ampio trasversalmente alcune centinaia di metri, si estendono ghiaie e conglomerati pleistocenici. Analoghe situazioni morfologiche e stratigrafiche si riscontrano a Case Bonavilla.

Tale estesa fascia a morfologie convesse, tipica di questo tratto dell’Alta Pianura Friulana, deve la propria origine all’attività quaternaria della Linea Udine-Buttrio. È questa una faglia, orientata per l’appunto NW-SE e inclinata verso NE, che circa 20.000 anni fa è stata in grado di sollevare vistosamente la superficie della pianura udinese.

Contemporaneamente al sollevamento, l’azione erosiva del Torrente Cormor asportava, nel proprio divagare, parte del deposito, trasformando quello che avrebbe dovuto essere un rilievo unico, stretto e lungo, in una ghirlanda di modesti rilievi. Queste bombature del territorio sono definite “alti morfostrutturali” in ragione della loro origine mista, tettonica ed erosiva. Insieme a un’ulteriore serie di strutture simili, presenti poco più a Sud (v. geosito Terrazzo di Pozzuolo), formano la parte più esterna e più giovane della catena alpina nord-orientale.

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