La ballata di un torrente carnico

Dal monte Coglians
e dal Collinetta
scendo di corsa
lasciando la vetta.

Mi fermo un istante,
giungendo a Timau,
dal Fischiosauro
famoso Babau.

Poi passo per Cleulis
d’un tratto più serio
guardando le Muse,
pensando a Silverio.

Più lento Paluzza
mi vede passare;
Cercivento, poi Sutrio
con Rivo scompare.

Rincorro per Arta
l’odore d’inferno,
di zolfo che brucia
d’estate e d’inverno.

Un brivido noto
mi assale da dietro
mi scivola accanto
dal col di San Pietro.

L’antica Zuglio
borbotta in latino,
Cedarchis ascolta
seduta vicino.

Corro tra loro
passando nel mezzo
e intanto nell’aria
si sente Tolmezzo.

Gli striscio su un fianco
tra ponti e cartiera,
rallento la fine
in ogni maniera.

Destino Amaro,
già me lo sento,
But morirò
nel Tagliamento.